L’infanzia e l’adolescenza sono due fasi del ciclo di vita in cui l’individuo affronta numerosi compiti e cambiamenti che costituiscono normali tappe dello sviluppo cognitivo, affettivo e comportamentale. L’ingresso a scuola, l’integrazione con i coetanei, l’apprendimento di regole sociali, i cambiamenti del proprio corpo… sono solo alcune delle sfide più importanti in cui il bambino e/o l’adolescente possono incontrare difficoltà. In alcuni casi, tali difficoltà possono causare disagi eccessivi e impedire una serena crescita.
È importante, allora, individuare il più precocemente possibile eventuali segni di disagio che frequentemente possono venire espressi attraverso comportamenti più o meno visibili. Spesso, infatti, i bambini hanno difficoltà a verbalizzare i propri bisogni o il proprio disagio, ed è per questo motivo che il corpo diventa il canale privilegiato di espressione dello stato emotivo. I bambini spesso utilizzano il corpo come il luogo ed il mezzo privilegiato per esprimere il proprio disagio, magari per richiedere in maniera velata l’attenzione degli adulti, che non significa soltanto bisogno di accudimento fisico, ma qualità emotiva e coerenza all’interno della relazione.
Sebbene in tali disturbi sia assente una causa organica, essi si possono considerare malattie vere e proprie causate o aggravate da fattori emozionali, cui possono conseguire anche danni a livello organico. Infatti le emozioni negative, come il risentimento, il rimpianto, la tristezza, la rabbia o la preoccupazione, possono mantenere il sistema nervoso in uno stato di eccitazione e il corpo in una condizione di emergenza continua, a volte per un tempo più lungo di quello che l’organismo è in grado di sopportare, provocando danni agli organi più deboli.