Con l’acronimo DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento) si intende una categoria diagnostica relativa ai Disturbi Evolutivi Specifici di Apprendimento che appartengono ai disturbi del neurosviluppo (DSM 5, 2014). Si manifestano in età evolutiva e comportano difficoltà nell’acquisizione e nell’automatizzazione delle abilità di lettura, scrittura, numero o calcolo. Non si può parlare di DSA in presenza di disabilità intellettiva, danni neurologico e/o danni sensoriali.
Attualmente, il numero di bambini con disturbi specifici di apprendimento va dal 5 al 15% nell’età scolare trasversalmente a linguaggi e culture differenti. Gli adulti, invece, si assestano a circa il 4%.
Nei DSA rientrano i seguenti disturbi:
- DISLESSIA – disturbo specifico della lettura – disturbo che coinvolge gli automatismi della lettura, cioè la decodifica del testo scritto
- DISORTOGRAFIA – disturbo specifico della componente ortografica della scrittura – deficit nei processi di cifratura
- DISGRAFIA – disturbo della componente grafica della scrittura – deficit nei processi di realizzazione grafica della scrittura
- DISCALCULIA – disturbo delle abilità aritmetiche – deficit nella conoscenza numerica, abilità di calcolo, scarsa padronanza delle abilità aritmetiche
In ambito scolastico sono regolamentati dalla legge 170 del 2010.
Il bambino con DSA ha difficoltà scolastiche che di solito compaiono già nei primi anni di scuola e persistono negli anni seguenti.
I primi segnali che possono fare da campanello d’allarme possono comparire in varie forme, sin dai primi passi nella scuola primaria. Questi sono tipicamente errori nella lettura e nella scrittura, difficoltà di memoria, di orientamento spazio-temporale, difficoltà verbali o motorie:
- Inversione o sostituzione di lettere e di numeri (ad esempio 21/12; m/n; v/f; b/d, a/e);
- Difficoltà nel memorizzare le tabelline e altre informazioni in sequenza come le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana o i mesi dell’anno;
- Fatica nel copiare dalla lavagna;
- Utilizzo dello spazio nel foglio in modo inappropriato;
- Confusione nei rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni);
- Difficoltà ad esprimere verbalmente quello che pensa;
- Difficoltà in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe).
- A volte il bambino potrebbe manifestare anche problemi psicologici, con difficoltà nel rapporto con i compagni e/o con le insegnanti e un rifiuto per la scuola.
Anche nella scuola secondaria solitamente persistono lentezza ed errori nella lettura e nella scrittura. Questi possono ostacolare la comprensione del significato del testo scritto e rendere lo svolgimento dei compiti scritti macchinoso e con tempi dilatati.
Il ragazzo può apparire disorganizzato nelle sue attività, sia a casa sia a scuola.
Talvolta perde la fiducia in se stesso e può avere alterazioni dell’umore e del comportamento.
I DSA hanno le seguenti caratteristiche:
- Sono specifici: riguardano esclusivamente alcuni processi di apprendimento, definiti automatismi, delle competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Ad esempio la lettura precisa e fluente, la capacità di scrivere senza errori, con grafia regolare e decifrabile e usando lo spazio adeguatamente, la capacità di elaborare i numeri e calcolare. Essi lasciano quindi intatto il funzionamento intellettivo generale.
- Hanno una matrice evolutiva: il disturbo dell’apprendimento si manifesta in età evolutiva, quando emerge la difficoltà del bambino a sviluppare una capacità che per gli altri invece diventa progressivamente automatica.
- Hanno un’origine biologica: dipendono da fattori genetici, epigenetici e ambientali che colpiscono le capacità cerebrali di percepire o processare informazioni verbali o non verbali (DSM-5, 2014).
- Possono essere correlati a difficoltà emotive e diminuzione della motivazione nei confronti delle attività scolastiche; i DSA possono quindi incidere sulla linearità dello sviluppo e concorrere a determinare situazioni di disagio o disadattamento.
- In presenza di difficoltà in ambito scolastico è possibile rivolgersi ad un’ équipe specializzata e accreditata per un inquadramento diagnostico.
- Colloquio anamnestico con genitori e bambino/ragazzo
- Visita medica (per escludere altre cause patologiche del disturbo)
- Valutazione del livello cognitivo generale
- Valutazione delle competenze strumentali (lettura, scrittura, abilità di calcolo)
- Eventuali approfondimenti funzionali e/o psicologici
- Colloqui di restituzione con eventuale diagnosi e certificazione
A fronte di una diagnosi di DSA, è possibile mettere in atto un percorso riabilitativo specifico finalizzato a ridurre le difficoltà scolastiche.
Il trattamento riabilitativo specifico agisce sugli effetti del disturbo migliorando sensibilmente le competenze di lettura, di ortografia e di calcolo.
I percorsi di riabilitazione devono avere determinate caratteristiche (Consensus Conference, 2007; Panel di aggiornamento e Revisione della Consensus Conference, 2011; Consensus Conference ISS, 2011):
- Essere dominio-specifici, ossia devono intervenire sugli ambiti specifici della difficoltà diagnosticata
- per la dislessia sulla lettura e se necessario sul linguaggio (in quanto suo prerequisito).
- per la disortografia sulla scrittura e se necessario sul linguaggio (in quanto suo prerequisito)
- per la disgrafia sull’ortografia e se necessario sulla motricità fine (in quanto suo prerequisito).
- per la discalculia sul sistema del calcolo e dei numeri e se necessario sulla memoria a breve termine e sulle abilità visuo-spaziali (in quanto suoi prerequisiti).
- Essere intensivi, ovvero di 1-2 volte a settimana, con esercitazioni da svolgere a casa tutti i giorni per poco tempo al giorno.
- Essere prolungati, ossia cicli ripetuti della durata di almeno 3 mesi da realizzare in studio e/o a casa.
- Essere effettuati da specialisti sanitari (logopedisti, neuropsicomotricisti, e psicologi esperti nella riabilitazione neuropsicologica).
- prima diagnosi DSA redatta da équipe certificata
- interventi riabilitativi delle abilità deficitarie
- percorsi di potenziamento cognitivo e di promozione delle abilità di studio, di comprensione del testo, di soluzione dei problemi e delle componenti metacognitive
- consulenza per insegnanti (lettura della diagnosi, stesura PDP – piano didattico personalizzato)
- percorsi di formazione per insegnanti
- percorsi di psicoeducazione per genitori (corsi psicoeducativi: essere genitori; nanna, pappa, gioco)
- Psicoterapia, sostegno psicologico e incontri di gruppo
- counseling
- Bambini/ragazzi con DSA
- Bambini/ragazzi con difficoltà scolastiche
- DSA in età adulta
- Genitori
- Insegnanti
- Stella G., Grandi L. (2016) La dislessia e i DSA. Conoscere per intervenire. Giunti EDU
- Vio C., Tressoldi P.E., Lo Presti G. (2013) Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento scolastico. Erickson
- Vio C., Tressoldi P.E. (2012) Il trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento scolastico. Erickson