Cos’è
L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è un intervento psicoterapeutico strutturato per il trattamento di svariati disturbi psicologici e di problemi legati sia a eventi traumatici sia a esperienze emotivamente stressanti, che può essere facilmente integrato con altri approcci terapeutici (ad es., la Psicoterapia cognitivo-costruttivista).
Negli ultimi 25 anni, da quando Francine Shapiro, ideatrice del metodo, iniziò il primo studio sul funzionamento di questa tecnica, l’EMDR è stata oggetto di un numero sempre crescente di studi e ricerche, che ne hanno provato l’efficacia nel trattamento di varie problematiche, dal Disturbo da Stress Post-Traumatico ai Disturbi D’Ansia e Panico, dai Disturbi del Comportamento Alimentare a situazioni di disagio collegate a gravi malattie fisiche, da problematiche conseguenti a traumi relazionali precoci (abusi, maltrattamenti, trascuratezza) alla sofferenza conseguente al lutto complesso.
L’applicazione di questo metodo parte dal presupposto che gli esseri umani sono tutti dotati di un sistema fisiologico di elaborazione delle informazioni il quale, in condizioni abituali, serve a elaborare gli eventi stressanti più o meno grandi che ognuno di noi incontra. L’elaborazione adattiva consiste nella creazione di associazioni tra l’esperienza vissuta e il bagaglio di ricordi e convinzioni proprie di ognuno di noi. Questo sistema di elaborazione permette di “metabolizzare” gli eventi negativi che ci accadono, integrandoli nella visione che abbiamo di noi stessi, della nostra storia e del mondo. In questo modo, abbiamo la possibilità di ricordare anche le esperienze più negative senza che queste abbiano un impatto destabilizzante sul nostro equilibrio emotivo attuale.
Gli eventi stressanti o traumatici possono alterare questo sistema fisiologico deputato all’elaborazione delle informazioni, provocando una specie di “congelamento” dei ricordi, per cui le memorie dell’esperienza rimangono non elaborate e causano profondo malessere e disagio. La procedura terapeutica dell’EMDR ha l’effetto di stimolare le informazioni bloccate e di permettere al cervello di elaborare l’esperienza stressante o traumatica fino alla sua risoluzione.
In questo senso, l’EMDR favorisce e agevola il processo interno di autoguarigione, con l’obiettivo di far superare la frammentazione con cui molte persone, esposte ad una situazione traumatica, sperimentano i vari aspetti della loro esperienza. La rielaborazione diventa quindi un’adattiva rivisitazione di esperienze difficili che possono essere integrate nel proprio percorso di vita.
Al termine della rielaborazione con l’EMDR, il paziente è in grado di ricordare l’esperienza senza disagio, percependola come qualsiasi altro ricordo appartenente alla sua storia.
L’EMDR facilitando l’accesso e l’elaborazione dei ricordi traumatici, favorisce una maggior serenità della persona nel rapportarsi al ricordo dell’evento e l’acquisizione di una maggior fiducia nelle proprie capacità e di un ritrovato senso di sicurezza. Ne scaturiscono un aumento dell’autostima e del senso di autoefficacia, un cambiamento dei pensieri disfunzionali su di sé e sul mondo, la messa in atto di comportamenti di maggior auto valorizzazione, una notevole riduzione dello stress emotivo.