
Cos’è
La neuropsicologia dell’età evolutiva è una disciplina che si occupa dello sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino. Essa ha come obiettivi:
- formulare un’accurata diagnosi clinica, che permette di individuare le aree di maggiore abilità e competenza del bambino accanto a quelle maggiormente deficitarie
- progettare un percorso di intervento individualizzato
- valutare l’acquisizione delle tappe evolutive previste. Ciò, a differenza di quanto si pensi, è possibile fin dai primi mesi di vita attraverso l’uso di test diagnostici specifici.
- favorire il potenziamento cognitivo del bambino.
- La neuropsicologia risponde a vari tipi di difficoltà del bambino, di natura molto differenti tra loro. In particolare, si dimostra molto utile in presenza di:
- Nascita con grave prematurità e conseguente ritardo nell’acquisizione delle principali tappe di sviluppo
- Disturbi dell’apprendimento (dislessia, discalculia, disgrafia, disortografia)
- Difficoltà attentive e Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) Ritardo mentale
- Ritardo nell’acquisizione del linguaggio
- Disturbo Specifico del Linguaggio (DSL)
- Sindromi congenite (sindromi genetiche che causano un alterazione dello sviluppo
- Patologie neurologiche (es: epilessia, agenesia del corpo calloso, ictus cerebrale infantile)
Vi sono almeno tre motivi per rivolgersi ad un neuropsicologo dell’età infantile:
- Per richiedere una valutazione, cioè per comprendere se vi sia una reale difficoltà del bambino. Capita spesso, ad esempio, che un bimbo venga descritto come disattento, irrequieto, in difficoltà a scuola, poco socievole: di fronte ad una descrizione simile, i genitori talvolta non riescono a capire se tutto questo rientri nel normale sviluppo infantile oppure se ci sia bisogno di un intervento specialistico. Talvolta, infatti, dietro a queste “etichette” si nascondono delle reali difficoltà del minore, sulle quali pianificare un intervento mirato.
- Per richiedere la costruzione di un progetto terapeutico che miri a potenziare quanto più possibile le capacità che ognuno possiede. A prescindere dalla gravità del quadro clinico, attraverso la riabilitazione neuropsicologica il bambino impara ad utilizzare le strategie e gli strumenti più adatti ad affrontare efficacemente le problematiche inerenti la sua crescita, modificando le proprie risposte a seconda delle richieste che gli vengono rivolte.
- Per lavorare in termini di prevenzione delle future e possibili difficoltà in bambini d’età scolare e prescolare, attraverso la precocità della diagnosi e della riabilitazione.
Una volta individuate le difficoltà del bambino, si formula un progetto terapeutico in cui, oltre al minore, possono essere coinvolti anche i genitori e gli insegnanti. Questa “presa in carico globale” permette di sostenere il percorso di crescita del bambino, ma anche di arricchire i suoi contesti di vita più significativi (famiglia e scuola) di conoscenze, abitudini ed attività che contribuiscano a promuovere la sua evoluzione.
La presa in carico di un minore si caratterizza dunque per:
- Terapia con il bambino: costituisce un aspetto centrale del percorso di riabilitazione ed è focalizzata sul potenziamento delle funzioni cognitive del bambino, sia quelle carenti, sia quelle integre, in base al livello di sviluppo del bambino. Altri focus importanti della terapia sono costituiti dall’aumento di consapevolezza delle proprie capacità, dei propri processi mentali e delle cause del successo o dell’insuccesso (in ambito scolastico ma anche in situazioni di vita quotidiana), nonché dal miglioramento della gestione delle emozioni che possono scaturire dal vivere la propria condizione e dalle interazioni sociali. La frequenza degli incontri viene concordata al momento della stesura del progetto terapeutico e rivalutata periodicamente in base alle successive verifiche.
- Sostegno ai genitori: attraverso delle consulenze si forniscono indicazioni per accettare e comprendere meglio le problematiche del proprio figlio, oltre che per individuare degli approcci educativi più adeguati e gestire le proprie emozioni legate alle sue problematiche. Talvolta, i genitori vengono anche coinvolti nel processo riabilitativo del proprio figlio attraverso un processo di formazione che li aiuti a replicare a casa ciò che viene fatto con lo psicologo in seduta.
- Colloquio con le insegnanti: si forniscono loro delle indicazioni utili per la comprensione dei bisogni del bambino e la sua gestione all’interno della classe.
- Valutazione dell’intelligenza in età prescolare e scolare
- Valutazione dello sviluppo cognitivo, linguistico e comportamentale del bambino nato prematuro o con patologie neurologiche (0-3 anni)
- Valutazione neuropsicologica delle funzioni cognitive (memoria, attenzione, abilità visuo-spaziali, capacità logiche)
- Valutazione degli apprendimenti e diagnosi dei Disturbi dell’Apprendimento
- Riabilitazione dei Disturbi dell’Apprendimento (dislessia, discalculia, deficit di comprensione del testo, disgrafia)
- Pianificazione ed attuazione di un programma terapeutico per bambini con specifiche difficoltà cognitive
- Potenziamento cognitivo del ritardo mentale
- Supporto al metodo di studio
- Supporto psicologico rispetto a tematiche scolastiche, quali la consapevolezza delle proprie capacità, l’autostima e la motivazione scolastica.
- Bambini in età pre-scolare
- Bambini in età scolare
- Genitori
- Insegnanti