Cos’è
Cosa si intende con Nutrizione Funzionale? Questo approccio, più che basarsi sulla restrizione calorica con lo scopo di perdere peso, mira alla qualità molecolare degli alimenti che assumiamo. Carboidrati, grassi, proteine, vitamine, acqua e sali minerali, ovvero tutte le molecole contenute negli alimenti, stimolano l’organismo a secernere ormoni e molecole segnale nel momento in cui sono metabolizzate. Queste, agendo come dei veri e propri interruttori biologici, possono predisporre l’accumulo o la perdita di grasso.
È fondamentale comprendere che le caratteristiche qualitative della dieta, ovvero la composizione e la distribuzione giornaliera dei pasti, influenzano direttamente il peso corporeo attraverso meccanismi indipendenti dall’apporto calorico globale.
È ormai noto che esistono delle reciproche influenze tra alimentazione, regolazione ormonale, sistema nervoso e sistemi enzimatici.
Il cervello, ad esempio, influenza la dieta e ne viene a sua volta influenzato; è in grado di dirigere il comportamento alimentare quantitativo e qualitativo nella scelta dei nutrienti che sono più in grado di soddisfare i segnali metabolici dell’organismo.
In particolare, ad esempio, la noradrenalina prodotta dal sistema nervoso indirizza le scelte alimentari verso il consumo dei carboidrati, mentre la serotonina induce un consumo più orientato verso le proteine.
Viceversa, pasti con un elevato contenuto proteico causano un aumento della concentrazione nel sangue di aminoacidi, precursori della dopamina e noradrenalina, favorendone la formazione. Pasti ricchi di carboidrati invece determinano un aumentato del passaggio di triptofano nel cervello, precursore della serotonina.
La composizione quali-quantitativa della dieta impatta anche sulla produzione ormonale.
Per esempio, a parità di calorie, determinate abitudini alimentari inducono la secrezione di leptina, la quale permetterà alla tiroide di convertire una maggior quota dell’energia assunta nella produzione di calore corporeo, piuttosto che nell’accumulo di grasso.
La maggior parte degli ormoni hanno dei ritmi circadiani, cioè non sono secreti in maniera costante dall’organismo, ma seguono un determinato ritmo durante il giorno: ad esempio il ritmo circadiano del cortisolo raggiunge il massimo livello nelle prime ore del mattino, e resta abbastanza alto fino alle 4 del po-meriggio per poi calare progressivamente. Impostare quindi un piano nutrizionale in funzione anche della cronobiologia, ossia rispettando il timing delle varie secrezioni, è ingrediente fondamentale per sviluppare a pieno le potenzialità dell’organismo e promuovere il mantenimento della salute.
Infine, è importante segnalare che anche l’età, come la condizione clinico-funzionale, sono variabili che impattano in maniera significativa sugli equilibri neuro-ormonali e vanno dunque adeguatamente soppesate nella valutazione generale.
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