Cos’è
La Psicoterapia Sensomotoria (PSM), è un approccio che si rivolge in particolare ai disturbi postraumatici, ma anche in generale agli altri disturbi. É stata sviluppata negli anni ’80. Prende come riferimento teorico principale l’Hakomi Method (Kurtz, 1990), un approccio somatico alla psicoterapia, a sua volta influenzato da numerose discipline fisiche, come lo yoga, l’integrazione posturale, la danza ed altri approcci basati sul movimento. Integra inoltre i contributi teorici e tecnici della psicoterapia psicodinamica e cognitivo-comportamentale, nonché le attuali ricerche sulle neuroscienze, la teoria dell’attaccamento e la dissociazione.
Questo approccio utilizza strumenti di osservazione e di intervento rivolti principalmente al corpo, che sono abitualmente esclusi da altri tipi di terapie. Il terapeuta si concentra sulla postura, sulle tensioni muscolari, sui movimenti, incoraggiando il paziente a riconoscere ed osservare come le sensazioni fisiche siano legate a particolari emozioni e pensieri e ad integrare queste esperienze corporee nel suo vissuto. Obiettivo principale della Psicoterapia Sensomotoria è aiutare il paziente a regolare le funzioni neurovegetative alterate, modificando i sintomi somatoformi e alcune credenze patogene, soprattutto riguardanti il corpo. Il paziente impara a diventare consapevole del proprio corpo, acquisendo verso di esso una progressiva fiducia, imparando a riconoscere e rispettare i propri marcatori somatici.
Questo lavoro sulle esperienze traumatiche attraverso l’attenzione al corpo, sia che si tratti di eventi traumatici singoli che di storie traumatiche di sviluppo, consente la progressiva presa di coscienza del ruolo fondamentale ricoperto dal corpo nell’elaborazione degli eventi.
Nelle persone che hanno vissuto un trauma le esperienze traumatiche non sono ricordate, ma rivissute. Non sono controllabili perché non sono integrate nella coscienza. Il trauma viene rivissuto come fosse sempre attuale, la persona si sente ancora minacciata, il corpo è ancora iperattivato. C’è una sorta di dispercezione temporale, per cui il passato è confuso con presente e col futuro. Attraverso la Terapia Sensomotoria e il lavoro sul corpo è possibile trasformare il rivivere in ricordare, collocando l’esperienza nel passato, integrando memoria implicita ed esplicita, dando voce alla storia raccontata dal corpo.
Attraverso questa crescente integrazione mente-corpo, è possibile acquisire una progressiva capacità di regolazione emotiva, di autoriflessività e un maggiore senso di padronanza e di competenza.
Migliorando la capacità di regolare l’attivazione corporea si facilita l’accesso a stati mentali problematici. All’interno della relazione terapeutica si possono gradualmente affrontare le sensazioni corporee collegate a momenti di difficoltà, concentrandosi sulle reazioni motorie e posturali legate al trauma senza giudicarle.
La Terapia Sensomotoria utilizza dunque specifici strumenti di osservazione ed interventi rivolti in primis al corpo, che non sono presenti negli altri modelli di intervento. La focalizzazione primaria sul corpo aiuta a diventare consapevoli del proprio corpo, delle proprie sensazioni fisiche e a metterle in relazione alle proprie convinzioni ed emozioni.
La terapia senso-motoria basa il razionale del suo intervento sulla convinzione che “per non rimanere intrappolata nel passato la persona traumatizzata ha bisogno:
- di diventare consapevole delle vecchie tendenze all’azione automatiche maladattative
- imparare ad inibire gli stimoli iniziali
- sperimentare varie alternative per completare ciò che è incompleto, le azioni congelate che hanno dimostrato di essere futili al momento del trauma
- allenarsi ad eseguire azioni alternative efficaci.
La Psicoterapia Sensomotoria può essere benissimo integrata con i vari modelli di intervento psicoterapeutici, fornendo uno strumento in più al terapeuta e dando la possibilità di muoversi su due direzioni di elaborazione dell’informazione (top-down e bottom-up), al fine di favorire l’elaborazione a più livelli: corporeo, cognitivo ed emotivo.
Viene insegnato al paziente ad effettuare una focalizzazione sulle sensazioni e gli impulsi che invadono il suo corpo, lasciando da parte le componenti cognitive ed emotive correlate fino a che questi non arrivano ad un punto di riposo o stabilizzazione. Il paziente impara ad osservare i frammenti di reazioni sensomotorie attivate in seguito al trauma divenendo fortemente consapevole delle sue sensazioni corporee nei dettagli e nelle specificità che sottilmente li definiscono. Questo non risolve il trauma di per sé ma insegna al paziente ad usare le sue funzioni superiori per il monitoraggio di quelle inferiori direzionando l’attenzione sul qui ed ora, sul fenomeno corporeo specifico.
- Boon S., Steele K., Van der Hart O. (2013) trad..Ita a cura di Tagliavini G., Giovannozzi G. (2013). La Dissociazione traumatica. Comprenderla ed affrontarla.Mimesis Edizioni.
- Giannantonio M. (2013). Trauma, attaccamento e sessualità. Psicoterapia integrata-corporea e bodywork per le ferite invisibili. Mimesis Edizioni.
- Kurtz, R. (1990). Body-Centered Psychotherapy: The Hakomi Method. Mendicino, CA: LifeRithm.
- Ogden, P., Minton, K., Pain, C. (2006). Trauma and the Body. A Sensorimotor Approach to Psychotherapy. New York: Norton.
- Schore AN (2003). La regolazione degli affetti e la riparazione del Sé. Trad. it. Roma: Astrolabio, 2008