Cos’è
La sessualità, in qualunque età della vita, è parte integrante della salute psicofisica dell’individuo. Anche nella terza età si ha bisogno di sentirsi amati ed essere oggetto di attenzioni e affetto e, per questo, è importante non rinunciare a vivere serenamente la dimensione sessuale.
Anche se nella nostra epoca è diminuito il peso delle false credenze che conducevano a considerare la sessualità in tarda età come superflua o, addirittura, disdicevole, ancora oggi molte persone anziane hanno difficoltà ad affrontare i naturali cambiamenti associati all’invecchiamento e a ricercare aiuto nel caso insorgano problematiche sessuali.
Nello studio della sessualità nella persona che invecchia, le possibili modificazioni anatomiche, ormonali, neurologiche, assumono significato solo se vengono integrate con la comprensione degli aspetti psicologici e sociali. Parlare di sessualità nell’anziano significa, quindi, prendere in considerazione i fattori che in questa fase della vita incidono su una realizzazione di sé soddisfacente, in rapporto alle modificazioni corporee legate all’invecchiamento.
Tra i fattori psicologici che possono influenzare la sessualità troviamo le emozioni di ansia e depressione, la paura di invecchiare e di rimanere soli, il timore di non essere più attraenti, le alterazioni della propria immagine corporea collegate ai cambiamenti fisiologici tipici dell’età che avanza, il vissuto di se stessi come persone in grado o meno di provare e dare affetto e piacere.
I fattori sociali riguardano soprattutto i cambiamenti legati al ruolo familiare e sociale (ad esempio, il pensionamento). La sensazione di solitudine, inoltre, incide sulla qualità dei contatti sociali e può provocare un’inibizione della sessualità.
Infine, i fattori biologici riguardano i naturali cambiamenti fisici legati all’età. La modificazione più evidente, per l’uomo, è quella di avere necessità di stimoli (fisici o mentali) più intensi e prolungati per raggiungere e mantenere l’erezione. Il tempo di eccitazione tende ad allungarsi, l’intensità dell’orgasmo si modifica – rimanendo comunque inalterate la soddisfazione e il senso di appagamento che ne derivano – e il periodo refrattario (il tempo che intercorre tra l’orgasmo e la possibilità di avere una nuova erezione) tende ad allungarsi molto. I maggiori problemi sessuali che molti uomini sperimentano con l’invecchiamento derivano dalla difficoltà ad accettare tali modificazioni. Piuttosto che accettare una erezione più lenta, una ripresa più lenta e una ridotta eiaculazione, molti uomini rinunciano completamente al sesso, negando soddisfacimento a se stessi e al partner. Questo, oltre che inutile, può essere psicologicamente dannoso:la soddisfazione sessuale dipende, in ogni età, dall’accettazione del proprio desiderio, dei propri bisogni e delle proprie capacità.
Per le donne, i maggiori cambiamenti si concentrano intorno al fenomeno della menopausa, quando la riduzione di estrogeni e androgeni provoca rapide modificazioni fisiologiche. La carenza estrogenica comporta la comparsa di secchezza vaginale e atrofia urogenitale, accompagnate da una diminuzione della risposta agli stimoli. L’assottigliamento del tessuto vaginale e la lenta lubrificazione possono causare dolore durante il rapporto con conseguente calo del desiderio. La carenza androgenica, inoltre, può provocare un calo della libido e dei livelli di energia psicofisica, accompagnata da una diminuzione della reattività clitoridea. Le contrazioni orgasmiche sono meno numerose e anche la durata di ciascun orgasmo è ridotta. La miotonia, cioè quella tensione muscolare generale che accompagna l’eccitamento sessuale, si riduce, e dopo l’orgasmo il corpo ritorna più rapidamente allo stadio precedente l’eccitazione. Se le donne elaborano positivamente il momento della menopausa senza eccessive preoccupazioni, sono in buone condizioni di salute e vivono una buona relazione di coppia, la funzione sessuale e il benessere psicofisico vengono comunque mantenuti a lungo.
Oltre alle modificazioni biologiche legate all’età, è importante considerare per entrambi i sessi la presenza di altri fattori che possono incidere sulla dimensione fisica: l’assunzione di farmaci, anche in associazione tra loro, l’aumentata possibilità di sviluppare lesioni organiche che agiscono direttamente sulla funzione genitale e la presenza di patologie (ad esempio, quelle a carico del sistema cardio-circolatorio) possono condizionare le diverse fasi della risposta sessuale.
Le condizioni generali di salute (propria e del partner), la qualità dell’attività sessuale negli anni precedenti e il grado di coesione della coppia nel tempo sono elementi importanti da considerare per prevenire l’insorgenza di sintomi sessuali.
Nella geometria degli affetti è la sessualità che deve essere in funzione dell’anziano e non l’anziano in funzione della sessualità.
Le professioniste di Gamos aiutano la persona e la coppia a conoscere le modificazioni sopra citate per poterle accettare come naturali e per poterle vivere nel modo migliore possibile, integrandole nelle nuove acquisizioni che caratterizzano la terza età.