Cos’è
Le famiglie attuali sono più complesse rispetto al passato, poiché sono aumentate le separazioni e le ricostituzioni di nuovi nuclei familiari. Se da una parte le famiglie spesso si allargano e si “complicano”, dall’altra si osserva una diminuzione del supporto delle reti familiari (nonni, zii, cugini..), che una volta fungevano da sostegno nei momenti di crisi, acuendo le prevedibili difficoltà nella gestione dei rapporti interpersonali tra:
- Ex coniugi
- Ex coniugi e i nuovi compagni/le nuove compagne
- Le figure adulte e le nuove generazioni
La conflittualità, tuttavia, non si ritrova solo nelle famiglie che affrontano una separazione o un nuovo assetto familiare, ma anche nei gruppi familiari uniti che stanno attraversando una fase particolare del proprio ciclo di vita, che pone nuovi e differenti problemi per i quali sono necessarie soluzioni personalizzate. Varie sono le situazioni evolutive, in cui si può attivare una conflittualità tra i membri della famiglia, che spesso mette a dura prova gli equilibri consolidati:
- Giovani coppie che si assumono la responsabilità di creare una famiglia
- Coppie che incontrano difficoltà a diventare genitori
- Coppie che hanno appena avuto un figlio
- Coppie con figli adolescenti
- Coppie in cui uno dei due membri perde il lavoro
- Coppie che si trovano a gestire una malattia o un lutto.
“Non so come gestire il rapporto con il mio ex marito. Lo devo vedere per via dei figli, ma non sopporto il suo comportamento. Neanche il mio nuovo compagno lo può vedere.”
“Mio figlio, avuto dal mio primo matrimonio non sopporta il mio nuovo compagno. É sempre arrabbiato e non sappiamo più cosa fare per farlo star bene. A scuola mi hanno detto che è iperattivo e distrae sempre gli altri. Vorremmo vivere tutti felici assieme e non capiamo perché si comporti così.”
“I miei figli, avuti da due matrimoni diversi, non si sopportano e ci rendono la vita impossibile.”
Rapporti interpersonali conflittuali generano problematiche molteplici e con differenti gradi d’intensità: dal malessere diffuso, per arrivare a veri e propri disturbi psicologici o psicosomatici.
In presenza di accesi e prolungati contrasti tra adulti (coniugi tra loro, genitori vs nonni o altri parenti..), può capitare che i membri più giovani vengano “persi di vista”: spesso i figli evidenziano il proprio disagio per la difficile situazione, attraverso una manifestazione sintomatica spesso incomprensibile per i genitori. Il sintomo, infatti, in questi casi serve ad esprimere una sofferenza che non si riesce a mostrare in altro modo e che non dipende quasi mai dal solo individuo che lo mostra.
Nella nostra esperienza, abbiamo affrontato situazioni in cui il malessere di uno o più membri si manifestava attraverso sintomi quali fobie, disturbi ansiosi, disturbi psicosomatici, disturbi alimentari, difficoltà nell’apprendimento scolastico, iperattività, fobia scolare. Tuttavia, anche in situazioni dove non era presente un sintomo chiaro e definito, il disagio si esprimeva attraverso i contrasti familiari stessi, e le difficoltà di comunicazione e di ascolto per la mancanza di un codice condiviso.
È importantissimo affrontare un conflitto o una riorganizzazione familiare creando il contesto e le occasioni per dar voce alle emozioni e alla sofferenza di ciascun membro, garantendo un clima non giudicante e rispettoso per quelle di tutti i membri, soprattutto se bambini ed adolescenti. Ciò è spesso difficile da realizzare soprattutto perché, al di là delle più nobili intenzioni nell’accudimento dei figli, spesso il nostro comportamento è guidato da abitudini ed automatismi mentali ed emotivi, legati alla propria storia individuale, che non sempre attivano azioni e reazioni in grado di garantire il benessere del nucleo famigliare.
In questo e in tutti i casi in cui la conflittualità famigliare mini il nostro benessere o quello dei nostri cari, la consulenza di un esperto in dinamiche famigliari può esser di grande aiuto: in tale contesto si lavora per cercare di favorire lo sviluppo di una maggiore consapevolezza e della connessione tra le nostre azioni o reazioni e le risposte emotive, propria e altrui, spesso poco note o conosciute e più spesso temute ed evitate. Il fine è duplice:
- Aiutarci a sviluppare la capacità di essere empatici
- Diminuire il timore di venire sopraffatti dalla sofferenza.
Ciò che spesso genera la nostra chiusura di fronte all’altro, infatti, non è il bisogno egoistico di non tener presenti le esigenze o i vissuti degli altri, ma piuttosto un tentativo “maldestro” di autoprotezione dal dolore, che spesso non si sa come affrontare.
- Counseling
- Individuale
- Di coppia
- Famigliare
- Psicoterapia
Nei casi di separazione difficile e complessa, dove si voglia garantire la tutela del benessere e degli interessi dei figli si suggerisce un percorso di Mediazione famigliare eventualmente associato ad un Consulto Psicopedagogico.
- Adulti
- Coppie
- Famiglie
- Andolfi M, A Mascellani, Storie di adolescenza, Raffaello Cortina Editore, 2010
- Bowen M, Dalla famiglia all’individuo, Astrolabio, Roma, 1979
- Hoffman L, Principi di terapia della famiglia, Astrolabio, 1984
- Minuchin S, Rosman B L, Baker L, Famiglie psicosomatiche, Astrolabio, 1980